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Ultimo aggiornamento 8 Gennaio 2011

Quello che smuove le canzoni,
non lo agita neppure un terremoto.
Alludo ai ricordi, questi meravigliosi inesauribili fotogrammi
che permangono per sempre in questo scrigno misterioso
e straordinario che è il cervello.
 
Mi è bastato ascoltare “Una carezza in un pugno”
di Celentano e mi dondolava il cuore in petto;
Udivo “Mi ritorni in mente” di Battisti
e un bruciore stringente mi tormentava lo sterno;
Scorrevano le note di “Mi manchi” di Bocelli
e i brividi mi avvolgevano il più esteso dei sensi: la pelle.
 
Stupefacente e a dir poco meraviglioso il sottile
e imperscrutabile filo che lega intimamente le canzoni ai ricordi
e come una pesca miracolosa li riporta in superficie,
rendendoli vivi, veri, violenti, vigenti, vigorosi, carichi, immortali,
facendoceli piovere addosso come frecce infuocate,
come meteore impazzite.
 
Ricordi andati, sbiaditi, apparentemente scomparsi,
che arrivano all’improvviso come una valanga arroventata di sussulti,
facendoci tremare nell’animo, togliendoci il fiato, lasciandoci finanche
…senza ulteriori parole.

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