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Ultimo aggiornamento 8 Novembre 2012

Non guardarsi dentro poiché è più comodo di guardarsi dentro.
Per quel senso di profondità che fa vacillare il cuore.
Per quel senso di profondità che stringe la gola e fa scalpitare il respiro.
Per quel senso di profondità che tutti hanno ormai trascurato.
Per quel senso di profondità che mi rende diverso.
Per quel senso di profondità che fa soffrire tanto.
Per quel senso di profondità che spegne il buio.
Per quel senso di profondità che fa tremare.
Per quel senso di profondità che tanti sconfessano.
Per quel senso di profondità che molti rinunciano.
Per quel senso di profondità che mi rende una medusa al sole.
Per quel senso di profondità che divampa e corrode.
Per quel senso di profondità che fa barcollare l’emotività.
Per quel senso di profondità che ti rende banale agli occhi della gente.
Per quel senso di profondità che gli altri non intendono.
Per quel senso di profondità che può farti sentir solo.
Per quel senso di profondità che smuove il dolore.
Per quel senso di profondità che brucia e affina.
Per quel senso di profondità che mi rende più vero.
Per quel senso di profondità che diventi più sensibile.
Per quel senso di profondità che ti insegna a piangere.
Per quel senso di profondità che vorrei non perder mai.
Per quel senso di profondità che mi acchiappa e non mi molla.
Per quel senso di profondità che puoi fare a meno della vista.
Per quel senso di profondità che può contenere l’universo.
Per quel senso di profondità che ti avvicina alla voce di Dio.
Oh come sarebbe semplice accantonare quel senso di profondità!

Eppure è per quel senso di profondità,
che come un ramo di spine in mano ad un ubriaco
gli lacera le mani e lo imbratta di sangue,
che mi sento più uomo, che rammento i miei limiti,
che supero le mie paure, che vedo le mie imperfezioni, i miei difetti.

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