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Ultimo aggiornamento 30 Settembre 2010

Echeggi nella mia mente che ostinata cerca di distrarsi.
Abbandonata, lasciata da parte come una chitarra,
che ricoperta di polvere, giace da tempo sotto una vecchia finestra;
Nessuna mano le si é poggiata sopra, ne alcuna l’ha spostata,
poiché il sottile vestito di polvere che la ricopre,
il delicato manto che la riveste,
è rimasto lo stesso, in ogni sua piega.
 
Così oggi, forse con un pò di amarezza,
che permane ogni volta che ti vedo, che ti penso,
mi decido e riempio e arricchisco queste quattro mura,
di una musica soave, armoniosa, che da tempo non udivo: il tuo ricordo.
 
Per puro caso lo sguardo si è adagiato su delle vecchie fotografie,
che con superbia poggiano alla base di un antico pianoforte.
Rappresentano tutte volti di persone amate,
che fino a ieri gustavano la vita, vivevano accanto ai propri cari.
 
Non tiene conto di nulla, di nessuno, non teme niente.
Non vede, non sente, ma nonostante tutto, corre, corre come una preda,
che col cuore a fior di pelle, fugge al cospetto del suo nemico,
e non sa se domani rivedrà il sole.
 
Miseri umani!
Altro non possiamo fargli che immortalarlo in una piccolissima frazione di secondo.
E quando scioccamente crediamo di averne comunque catturato per sempre una parte,
esso, sogghignando si beffa di noi,
e ci ricorda che non abbiamo fatto altro che imprigionare noi stessi.
 
Amore,
non startene come una cosa posata in un angolo e dimenticata,
poiché il tempo và e neppure ce ne rendiamo conto.
 
Oggi il cielo alita azzurri.
L’aria è più cristallina che mai.
I raggi del sole sembrano dipingere la stanza.
Una gran sete mi salirà alla gola.
 
Abbandonata, lasciata da parte come una chitarra,
che ricoperta di polvere, giace da tempo sotto una vecchia finestra,
lei, riesce a far parlar di se…
Senza dire, senza farsi ascoltare.

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