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Ultimo aggiornamento 1 Marzo 2011

Notte fonda ed aleggi ancora nella mia stanza.
Questa volta sarò io a stupirti.
Cavolo, ho scaricato la posta subito dopo aver
staccato con te (praticamente ora),
e sentivo che ti avrei trovata assieme a qualche
messaggio di spam; Anche e soprattutto qui,
brilli che sei una bellezza!

I tuoi pensieri o sciocchezze, come li chiami tu,
hanno dello strepitoso; Mi coinvolgono e attirano
sempre la mia attenzione (cosa impegnativa),
mi trasportano e mi danno l’impressione di essere
capito, apprezzato e accarezzato e di termini e
aggettivi, ne potrei aggiungere ancora a bizzeffe.

Mi soffermo qui perché son certo che riesci
a sentirmi come il vento e anche perché come al
solito, so quando comincio, ma non so mai quando
finisco (indomabili pensieri);
 
Mi impongo una dormita imminente
(è arrivato un sms: sarai tu?)
e una sognata da Dio.

Il silenzio cigola come un antico portone
e scricchiola quando la gatta, col suo monologare
lento, noioso e continuo, disperatamente richiama
lo spauracchio del desiderio.

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Una risposta a Lo spauracchio del desiderio