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bocca

Fisso il lampione sulla strada
attraverso i vetri dell’ultima stanza.

Quella potente fonte di luce e quel calore
attirano a se sciami di piccoli insetti,
che volteggiando impazziti,
sembrano recitare nell’aria argentata, il caos che regna nella mia mente.
Non possono che aver viaggiato all’interno del mio animo.
Si, tuffatori esperti intinti nella mia essenza,
ora beffardi mimi del mio sentore. Continua a leggere

Quando vorresti esprimerti al meglio e lo fai nel peggiore dei modi.
Ti sfreccia accanto un auto, ti sfiora e tu rimani impassibile.
E ti senti in balìa del nulla e in preda al tutto.
Quando qualcuno che non scorgi ti spettina i capelli e ti solleva la gonna.
Per quel desiderio di poter ascoltarti dentro e per l’impossibilità di farlo.
Per quel nome che nella tua mente si ripete all’infinito perdendo di significato.
E non senti altro che il tuo respiro spedito, frettoloso, ansante.
Potresti ricevere una percossa e non provare alcun dolore.
Quando la musica diviene silenzio e il silenzio non fa musica.
Per quella voglia di uscirne fuori e l’insensata volontà di non farlo.
E tutto ti turbina intorno come se fossi tu a mulinare.
Quando volteggi su te stesso e ogni cosa resta ferma, fissa, impassibile.
Quando la nausea ti incatena i polsi e ti serra la bocca.
E non avverti paura perché ti accorgi di essere tu la paura.
Quando da una vetrina scorgi il mondo e ti chiedi da dove stai guardando.
E a fatica ti alzi sulle punte dei piedi per scorgere quello che non riesci a vedere.
E ti senti in balìa del nulla e in preda al tutto.
Ti sfreccia accanto un auto, ti sfiora e Continua a leggere

Si, lo faccio ancora.
Lo faccio perché ho scelto di scrivere fin quando un solo cuore proverà emozioni,
fin quando da una sola bocca stillerà un impercettibile sorriso,
fin quando gli occhi di una sola anima,
inumidendo, scintilleranno.

Lo faccio perché possiedo la certezza che qualcuno
non rimane indifferente a certe parole, e quella persona sono dapprima io.

Ma oggi ci sei anche tu a farmi compagnia,
con i tuoi deliziosi modi e le tue dolci richieste, che sanno far sorgere un sorriso
sulle mie labbra indifferenti, così, come l’arcobaleno sul mio villaggio
profumato di pioggia e intriso di freschezza.… Continua a leggere

Bugiardo son divenuto pure.

A queste mani che tanto t’hanno bramata, chi dirà loro che non t’avranno più?
E a questo cuore innamorato, che più non t’amerà?
A questa bocca che dalle tue labbra attingeva,
come potrò fargli sapere che quest’arsura non andrà più via?
A questa pelle che dei tuoi brividi si ungeva,
chi dirà essa che d’ora in poi dovrà privarsene per sempre?
A questo corpo che ti cerca anche nel sonno,
come potrò sussurrargli che quest’astinenza di te non finirà mai?
Chi glielo dirà?

Oh, come potrò dire la verità!
Povere parti mie, che vi è dato da patire!
Umili mani, non poter più toccare ciò che Continua a leggere

Chissà quante volte da piccino, magari al mare, anche tu
avrai riempito una bottiglia di sabbia, pietre e quanto dentro vi entrasse.
Era tra i miei passatempi preferiti.

Il momento che mi divertiva e gratificava maggiormente però,
era svuotare la bottiglia e incantato osservare scendere la morbida e fine sabbia che magicamente cadeva assieme ai vari sassolini, che con cura avevo preventivamente raccolto.

A volte era così tanta la fretta e il desiderio di poter ammirare l’effetto cascata,
che spesso, capovolgendo con frenesia la bottiglia,
il contenuto si bloccava incredibilmente Continua a leggere