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terra

Rieccomi per te, per me, per chiunque volesse sedere accanto a noi.

Oggi è bastato assaporare la frutta fresca nel bianco tavolo della cucina ammutita,
per ricordare con pungente nostalgia,
come se fosse trascorso qualche pomeriggio soltanto,
i frullati che la nonna mi preparava con inventiva ed affetto.

Mele lucide come bocce e rosse come le sue memorabili labbra.
L’intenso verde dei kiwi che ipnotizzava i miei occhi,
riportandoli con immane forza alle corse sui prati con i miei fratelli.
Arance dolcissime come i suoi sguardi, simili a spicchi di tramonto infuocato,
che come specchi affilati riflettevano i pomeriggi in riva al mare
ad attendere che il sole andasse via.

 Il verde pastello di quelle enormi pere che a motivo della loro buffa sagoma,
rievocavano nella mia mente cappelli di streghe e stregoni
che soltanto in qualche libro di fiabe avevo Continua a leggere

Reggio Calabria, 21/07/2001 Ore 11,15.
Ero sveglio da poco e mi accingevo a prendere il caffè, quando ho sentito miagolare in modo strano o meglio dire ho percepito dei richiami, degli apparenti lamenti. Precipitatomi immediatamente in veranda, ho notato riverso per terra, accanto la scaletta che conduce al tettuccio, il tuo gattino agonizzante. Qualche istante prima che io varcassi l’uscio che dalla cucina conduce appunto all’aperto, sopraggiungevano Clarabella e Zara, che tuttavia non facevano nulla che mi inducesse a pensare ad una qualche possibile responsabilità sull’accaduto da parte loro. Infatti erano calme, stupite, quasi sorprese quanto me e per nulla eccitate; Tra l’altro come poc’anzi asserito, mi pare fossero appena sopraggiunte. Il gattino non presentava segni, morsi o ferite particolari, che mi portassero a pensare ad un probabile azzannamento. Il corpo del micio era perpendicolare al tettuccio e quindi sul punto di caduta; Questo particolare, rafforza l’ipotesi che appunto, non sia stato trascinato e quindi morso. Continua a leggere

Impossibile toccare il sole!
Basterebbe pensare alla sua distanza, al suo calore, alla sua luce.
Avevo pensato di regalartelo.
Ebbene, ecco il motivo di questa mia apparente mestizia.
 
Non ho trovato nulla che potesse sostituire ciò che avrei voluto donarti.
 
Amareggiato mi avviai verso casa,
quando con inverosimile stupore e incredulità,
mi accorsi che quello che cercavo era a un passo da me,
bello, splendente e racchiuso tra le antiche mura di una Continua a leggere

Su, non far così.
Sai in che modo puoi mancarmi,
e so benissimo che appare sempre l’opposto.
Eppure guarda un pò dove sto!
Tante cose da fare,
numerosi pensieri da ordinare,
tuttavia sto su di te, con te.

Saranno fredde, ma so che le mie mani, non ti lasciano indifferente.
Su, sciogli questo gelo e lasciati vezzeggiare un pò.

E’ sempre smodatamente bello avere a che fare con te;
Peccato lo ricordi soltanto la volta che a te mi avvicino.
Si, so anche che succede di tanto in tanto,
ma quando accade, beh, sai come finisce. Continua a leggere

Ho sciupato l’abilità di renderli sempiterni.
Ho affinato tuttavia la capacità di non soccombergli.
 
Vorrebbero pioviscolare in questi giorni,
ma crudelmente gli impedisco di farlo.
Come? Semplice!
Non gli consento di germogliare,
non gli permetto di sorseggiare la vita.
 
Come un feto, essi rimangono interrati dentro me.
 
Non si ribellano,
non si lamentano, anzi, restano lietamente
rassegnati al loro infausto destino. Continua a leggere